
Alla Favorita si gioca Palermo-Como: finirà 4-1 per i Rosanero. Nonostante l’undicesimo posto finale, questa è da considerarsi una delle compagini più forti di sempre, prima dell’era Zamparini. Bertocchi, Giaroli, Ninetto De Grandi, Gimona ed in attacco tanta roba. Siamo alla sesta giornata della stagione 1951-1952, iniziata nel migliore dei modi, con un filotto di undici gare da imbattuta. Il Palermo sembra davvero una corazzata. La vittoria a Napoli del 02/12, rappresenta il punto più alto di un sogno che avrà un brusco risveglio. Arrivano quattro sconfitte nelle ultime otto gare del girone d’andata: si rientra quindi nei ranghi, dopo aver raggiunto il terzo posto a due punti dalla coppia di testa, doppiamente strisciata in BiancoRossoNero. Il completino del Palermo fa guardare Juve e Milan dall’alto verso il basso, ma la classifica recita altro. Nono titolo per i Bianconeri, Diavolo staccato di sette lunghezze.
Per il club del Presidente Raimondo Lanza di Trabia (all’ultimo atto di un’opera che finirà in tragedia greca), allenato da Remo Galli ed in seguito da Guido Masetti, soltanto una posizione centrale nella graduatoria. Undici vittorie, 14 pareggi e ben 13 sconfitte, ad indicare come, ad un certo punto, il giocattolo si sia rotto. Come il suo pezzo forte, Helge Bronée. Il più presente, il cannoniere della squadra, con 11 realizzazioni. Il danese dal carattere bizzoso: una molla capace di portarti tanto in alto quanto in basso. Il prezzo da pagare? Quello del biglietto: lo spettacolo, al fianco di Di Maso, era comunque assicurato.
Dario Romano
ILPALERMO.NET