
Due stagioni indimenticabili in Rosanero: 1950-1951 e 1952-1953, con un totale di 50 presenze e 20 realizzazioni, per questa autentica pellaccia turca. Şükrü Mustapha Gülesin è una leggenda del Palermo. Acquistato dalla Lazio, arriva inizialmente prestito ma disputando in biancoceleste la stagione di mezzo, la sua migliore, considerando il quarto posto finale dei capitolini e le sue sedici reti. Sono tantissime, per la SERIE A dell’epoca. Iniziò la carriera come portiere, ma ben presto si trasformò in attaccante. Era un giocatore di stazza imponente (191 centimetri per quasi cento chili), ma abbastanza debole e indolente nei contrasti. Comunque sufficientemente veloce, soprattutto abile rigorista e specialista nei calci piazzati. ‘Il Sorridente’ era uno che le dava e le prendeva, non solo in partita. Coinvolto in una rissa (nella foto sopra, fa invece da paciere), rischiò la pelle a suon di bastonate: fu ritrovato lungo disteso e con il volto insanguinato. Da Istanbul a Palermo, resta ovunque brava, la notte. Le botte, piuttosto, meglio in campo. Poiché possedeva davvero una gran castagna: in un Palermo-Padova del 12/11/1950, finita 3-1, il malcapitato portiere avversario Enzo Romano preferì scansarsi, anziché affrontare una sua conclusione dal dischetto. Avrà pensato: ‘mamma, lo turco!’, visibilmente spaventato. Ma il pericolo, con Şükrü, non arrivava solo dall’area: il suo talento nel battere i corner a rientrare gli valse ben 32 trasformazioni direttamente dalla bandierina, considerando tutta la carriera. Altro che Massimo Palanca. Tornerà in patria, dove chiuderà con il Galatasaray. Con i Leoni le soddisfazioni finali: conquista il titolo in Turchia e poi si diletta. La sua firma, dopo il campo, pure da giornalista sportivo lascerà il segno. Chi l’avrebbe mai detto.
Dario Romano
ILPALERMO.NET