
‘No, ragazzi, così non va. La pelota vuole carezze. E si gioca a filo d’erba.’ Da qui nasce una filastrocca che al River Plate ti insegnano fino a farti il lavaggio del cervello. I Cavalieri della Pampa ne diffondono il verbo: è toccato anche a Di Stéfano. Quella frase in alto è la prima lezione che Don Alfredo riserva ai suoi nuovi compagni del Real, già al primo allenamento. Lui li ha già resi Galácticos, insegnando loro che prima di scaricare una bomba, ci vuole testa e soprattutto grazia. La vieja sa rendere grazie e vedrete, vi ripagherà. Classe e forza, potenza e controllo: il binomio perfetto, le stimmate del fuoriclasse. Al Palermo, si inizia con Scarone e si prosegue con Bronée: la garra uruguagia e la forza vichinga abbinate al fioretto. E poi arriva lui: il giocatore perfetto. ‘Il Rosanero del secolo’ all’unanimità eletto. Nella foto, sembra di vedere un leone affamato: il suo territorio di caccia è l’area, ma anche tutto intorno ti fa girar come fossi una bambola. Il Cammino di Santiago parte proprio dalla sponda della Plata, dove affina le sue doti, mostrate a suon di reti, in maglia Platense. Los Calamares vanno indietro, ma per Ghito un bel salto in avanti non risulta più lungo della sua gamba. Un trampolino, un’eredità pesante: superati entrambi a pieni voti. E quando l’ultimo dribbling poteva risultare un azzardo, al diavolo anche la filastrocca. E partiva la bomba: furore e poi fragore. Al Monumental prima, alla Favorita poi: ne hanno viste di cannonate. Il boato, una conseguenza: chi ha segnato, se non Vernazza.
Dario Romano
ILPALERMO.NET