
‘Mio!’ e a forza di urlare, ecco il soprannome. Parte col Mantova, poi due stagioni con l’Inter e l’etichetta del pararigori, appresa anche dall’altra parte della barricata. Perché lui, dagli undici metri, sapeva anche calciare. Sergio Girardi disputa quattro stagioni con il Palermo (119 presenze, 105 reti subite). La tradizione Rosanero dei numeri uno vanta anche lui come assoluto protagonista. Chi l’ha visto all’opera, ne è rimasto folgorato: per il rendimento, la presenza, quella doppia mandata che rassicura tutto un reparto e ti regala qualche punto in più. L’ultima promozione prima dell’era Zamparini (1971-1972), vede proprio il portiere veneto tra i pali. Ne otterrà un’altra con il Genoa e farà di Marassi la sua casa (182 gare in sei anni con il Grifone). Infine, il ritorno al Mantova ed i guantoni appesi al chiodo in quel di Ravenna. Nel mezzo, l’onta maledetta: finisce in manette, ma verrà in seguito scagionato, per lo scandalo del Totonero. Nero di rabbia, Sergio, che resta anche uno dei ‘Ragni neri’. Come Lev Jašin, l’aracnide volante per eccellenza. Come Fabio Cudicini. E poi, c’è lui. Ma soltanto per il completino. Macchiato da quel rosa, che proprio non guasta.
Dario Romano
ILPALERMO.NET