DUE CAPITANI PER UNA COPPA

Roberto Biffi e Massimiliano Favo, US PALERMO

Il capitano Massimiliano Favo passa la COPPA ITALIA DI SERIE C al capitano per eccellenza Roberto Biffi. È il 13/06/1993: dopo la vittoria in terra lariana (uno 0–2 sancito dalle reti nella ripresa di Buoncammino e Cecconi), i Rosanero di Angelo Orazi impattano, con il punteggio di una rete per parte, nel ritorno alla Favorita contro il Como e si aggiudicano, finalmente, la tanto ambita coppa, seppur di categoria. La rete della sicurezza è siglata da Battaglia a venti dalla fine. Una chimera a lungo inseguita, dopo tre finali perse che ci riportano alla maledizione del trofeo maggiore. Scippato dal Bologna (e lasciamo perdere le eventuali colpe di Ignazio Arcoleo: gli scomparsi Giacomo Bulgarelli ed il famigerato arbitro Sergio Gonella hanno ammesso in seguito che quel rigore è stato un abbaglio), ‘rubato’, sportivamente scrivendo, dalla Juve e perso ‘meritatamente’ contro l’Inter. Con tanto di rabbia nel vedere un motivatissimo Fabrizio Miccoli purtroppo relegato in panchina e regalato ai NerazzurriDelioDelio. Ma la Macumba della coppa non si esaurisce, neanche se si vince. Scomparsa, riapparsa: finirà in prestito, perché legalmente non ci appartiene. Qualcuno dirà che i cimeli del Palermo son poca cosa. Ovviamente, se paragonati ai grandi club del calcio, non possiamo proprio dargli torto. Ma rappresentano pur sempre la nostra storia e, credetemi, in più di centoventi anni la roba abbonda. Torre lato curva Nord o Mondello che dir si voglia, per intenderci. Si poteva dare una sbirciata: ed ecco la stanza dei tesori. Del resto, pensate alla dimora di uno sportivo qualunque, anche se praticante soltanto a livello amatoriale. Paragonate l’eventuale raccolta di riconoscimenti, omaggi e passa di un sodalizio tra i più antichi in assoluto. Non ci entrerebbero neanche, nel museo recentemente inaugurato. I più preziosi, arricchiscono le collezioni private. Il Sacro Graal sarebbe la LIPTON CUP: probabilmente fusa, irrimediabilmente persa. Eppure, non si può mai sapere. Il Genoa si è riappropriato del suo premio, quello del primo campionato riconosciuto del Belpaese, aggiudicato nel lontano 1898 e donato dal Duca degli Abruzzi. Ritrovato recentemente oltreoceano e autenticato, è tornato a casa. Mai dire mai. Riguardo la coppa che i nostri capitani levano al cielo, ne rimane un ricordo immortalato e la notizia che ci lasciò tutti a bocca aperta. Bastavano pochi spiccioli. Caro Dario, questa proprio non l’ho mandata giù. Oro, incenso e Mirri.

Dario Romano
ILPALERMO.NET

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