
La massima serie ritrovata, dopo più di trent’anni. Subito, un sesto posto che vale la qualificazione alla COPPA UEFA. Palermo sta vivendo un sogno, di quelli che no, non vogliamo proprio svegliarci più. Cambia comunque il timone: la sfiorata qualificazione alla CHAMPIONS LEAGUE induce Francesco Guidolin a lasciare il Palermo. ’Parlerò dopo…’, afferma, contrariato per la gara contro la Sampdoria a Genova, compromessa da un calcio di rigore inesistente: Fabio Grosso, la provvidenza dell’imminente Mondiale, il protagonista dell’episodio incriminato. Per affrontare la nuova stagione, Zamparini e Foschi attuano la prima rivoluzione: ci faremo l’abitudine. Arriva Gigi Delneri, il fautore del ‘miracolo Chievo’. Cambia il sistema di gioco: sarà zona pura. Lasciano ‘Zizou’ Zauli e Luca Toni, il lungagnone autore di cinquanta reti in due stagioni. Per il friulano, presto imboccherà il viale del tramonto: in realtà, sta svoltando verso quello del trionfo.
Per sostituirlo adeguatamente, arrivano due rinforzi tosti: l’‘Airone’ Andrea Caracciolo ed il nigeriano Stephen Makinwa. Il primo è un emergente: le caratteristiche fisiche sono quelle di Toni, in più aggiunge la velocità in progressione. Farà fatica ad emularlo, oscurato dalla sua ombra: prima incombente, poi sempre più ingombrante. Il secondo stimola di più la curiosità della tifoseria, ansiosa di innalzare il suo nuovo Totem. Le premesse ci sono tutte: Makinwa, tra Genoa ed Atalanta, nell’ultima stagione va a segno dodici volte, denotando fiuto per il goal, opportunismo, una discreta corsa, qualità tecniche e soprattutto ‘fame’. Marchio di fabbrica: la capriola ad ogni realizzazione. Comincia col botto, realizzando una doppietta contro il Famagosta. Una partita che temevo, poiché all’andata abbiamo prevalso con una sola rete di scarto. Basta un golletto e siamo fritti. L’allenatore dell’Anorthōsī, Ketsbaia, stavolta smette i panni di giocatore e di capitano: si accomoda in panchina. La crapa pelata, in campo, resta quella del ‘Genio’. Una scelta perdente: si vede da subito che i ciprioti hanno perso la bussola. A Nicosia, pioveranno reti, tutte di marca Rosanero. Un uragano che si abbatte con arte tutto da una parte: la porta dei padroni di casa. A segno Caracciolo da subito, poi si dilaga nella ripresa. Ad intervallare la doppietta di un incontenibile Makinwa, quella di Santana. Ha segnato pure in Europa, l’uomo dei record in tutte le categorie, anche quelle che non mi sarei mai aspettato. Passiamo il turno, siamo nella fase a gironi. Il mese di Settembre si chiude alla grande, per il nigeriano e per il Palermo. Stephen è autore della terza rete che umilia l’Internazionale di Mancini, sotto di tre reti e poi riabilitata parzialmente dalle due di Cruz, che sciacquano la faccia dell’allora ‘Mister X’. Sembra il preludio di una nuova stagione d’amore: sarà l’anticipo di un film che abbiamo visto e rivisto. Delneri ci mette del suo: schiera sempre la stessa formazione, tra campionato e coppa. E i ragazzi scoppiano. Arriva così il quarto esonero dell’era Zamparini: ne abbiamo perso il conto. Makinwa volteggerà per altre quattro volte, poi viene ceduto alla Lazio. Quello verso la capitale, potrebbe essere il salto definitivo: sarà un volo nel baratro. Non vede più la porta, viene girato in prestito all’estero, persino in LEGA PRO, fino a chiudere in Slovenia. E mentre Luca Toni scala i vertici del calcio internazionale, trionfando in Germania per poi conquistarla tutta, il nigeriano smette i panni da gazzella della savana e si ritroverà sperduto in una giungla che non perdona: quella del Calcio. Hakuna Matata, Makinwa.
Dario Romano
ILPALERMO.NET