IL PAREGGIONE

Vero, è soltanto il preludio. Di risultati ancora più roboanti, ma questo non potevamo saperlo. Soprattutto, al cospetto della Vecchia Signora, per giunta nella sua dimora. Questo risultato, col Palermo che resta imbattuto dopo quattro giornate dal suo ritorno nella massima serie, non sarà leggenda, ma ha la sua importanza. Dopo le luci del Meazza, arriva la conferma. Nel calcio che conta, c’è una nuova onda: dai colori Rosanero. Un pareggione, al Delle Alpi, contro una Juve fortissima, che la scampa grazie ad Ibra. Nel ritorno al Renzo Barbera, nulla potrà salvarla dalla botta di Franco BrienzaFrancesco Guidolin deve rinunciare a Luca Toni, mentre i Bianconeri sono a punteggio pieno: sono queste le premesse, da far tremare le gambe. Ma il Palermo non cammina da solo: dopo Milano, si invade Torino. Sarà una costante: il campionato si tinge di rosa. Come il match, che inizia col piglio giusto, fino al colpo gobbo. E i gobbi restano a guardare, quando ‘Genio’ Corini calcia una punizione che sorvola l’area di rigore, ma non la testa di Cristian Zaccardo. Che stacco, del terzino col vizietto del goal, che la infila sul primo palo di un attonito Gigi Buffon. La reazione dei padroni di casa è attesa, ma non arriva: punge il solo Emerson, ma il brasiliano fa soltanto il solletico. Luca, mi mancavi prima e mi manchi ancora: perché Farías, alias El Tecla, non è proprio la stessa cosa. Si avverte, l’assenza del lungagnone: nella prima e nella seconda frazione. Ernesto non Sparalesto, ma piuttosto a salve. Idem Simone Barone: un segnale poco incoraggiante. La brutta sensazione prende corpo all’ottavo del secondo tempo: cross di Pavel Nedvěd per David Trezeguet, che è in fuorigioco, ma non per l’arbitro. Matteo Guardalben respinge ad un metro dalla porta: Zlatan non si fa pregare, infila e ringrazia. A quel punto mi aspettavo il colpo di grazia. Invece, prosegue tutto come prima. Un Palermo attento, vicino al raddoppio ancora con l’argentino e con una conclusione di Massimo Mutarelli, che ho accompagnato speranzoso con lo sguardo, fino a vederla spegnersi di poco sul fondo. Paolo Bertini a parte, queste due trasferte ci restituiscono un Palermo più forte del previsto. Contro l’Inter, poteva succedere di tutto, come del resto è stato: si poteva vincere e si poteva perdere. Ma contro Madama un punto mi sta stretto, per quanto visto. Dopo, subentra la ragione, che mi fa giungere a questa considerazione: la formazione della Juve, l’attacco privo del lungagnone, la paura per il minimo errore. Del direttore di gara, del portiere. Costano punti, di quelli pesanti. Allora mi accontento, soprattutto per il gioco espresso in campo. E per il punto da alto lignaggio: per questo, lo intendo come un pareggione. Ne vedremo di tutti colori: intanto, beccatevi sta bella spruzzata, più rosa che nero.

Dario Romano
ILPALERMO.NET

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