
Dopo Cipro, Israele. Mete suggestive, per la prima campagna europea dell’Aquila Rosanero. Che vola fino a Tel Aviv, ma non per fare una gita. Il Palermo di Delneri si è calato nella parte, partendo bene sia in campionato che che in coppa. Dopo il sorteggio della fase a gironi, scopriamo che il primo avversario si chiama Maccabi. Da non confondere con il più celebre sodalizio connazionale: i Verdi dell’Haifa. Il più modesto Petah Tiqwa ha appena raggiunto il suo apice storico: il secondo posto, proprio alle spalle dei più blasonati appena menzionati. Gli vale l’accesso in Europa ed un sogno di gloria. Ma la prima, è buona per gli ospiti.
Delneri lascia in panca Corini ed il sostituto, il romeno Codrea, ne veste i panni come si conviene: geniale, il lancio profondo per Ciccio. Che non si fa pregare: con un diagonale, Brienza porta in vantaggio il Palermo dopo appena undici minuti. L’abbrivio, è tutto per i Rosanero: Caracciolo sfiora il raddoppio, ma il portiere locale fa gridare al miracolo. A parte una conclusione dalla distanza di M’bamba, non si rischia nulla. Poi, la beffa, a pochi spiccioli dall’intervallo. Andújar è anticipato in uscita da Golan, pescato bene dal compagno Ganon: tutto da rifare. C’è da tremare, nella seconda frazione. Perché il Palermo ha accusato il colpo, mentre gli avversari sembrano più determinati. Fino alla mezz’ora, il pericolo pubblico è il brasiliano André Caldeira. Il brasiliano non è un goleador, ma fa sul serio. Una botta dalla distanza ed una al volo dal corner: ma il portiere argentino è ben posizionato e sventa. Poi, il segnale: il palo con la capoccia di Pepe, preludio al goal decisivo. Lo serve l’Airone: sarebbe stato meglio il contrario. Meglio ancora, quel che arriva dopo: da chi non ti aspetti. Ovvero Terlizzi, che inquadra la porta da attaccante navigato. Altro che Caldeira: la sua, di botta, è imparabile poiché all’incrocio. Stavolta, il Palermo, resta concentrato. Nell’immediato, un tentativo ancora di Gonan, respinto dall’attento Andújar e lo sguardo volge all’orologio. C’è tempo per Santana e Caracciolo: che ci provano, ma non pungono. Il risultato, è comunque assicurato. Una vittoria meritata, contro un avversario volitivo, ma decisamente alla portata. Il turnover è necessario, ma speravo non se ne facesse abuso. Può costare caro, al cospetto di avversari più quotati. La tendenza, tutta italiana, è quella di rischiare in coppa. Un malcostume che non ho mai digerito: il groppone che mi resterà in gola.
Dario Romano
ILPALERMO.NET