DO UT DES

Una galassia lontana lontana. Prima, sempre più vicina. Ora, sbarcata in pompa magna nella Conca. Che non sarà d’Oro come una volta ma, a questo punto, poco importa. Il passato è passato e bisogna guardare al futuro. Senza telescopio: la forza sia con noi, con tutto il suo potere. La potremo toccare, dopo una sbirciata doverosa. La holding finanziaria del City Football Group, che fa capo allo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan, ha acquisito il pacchetto di maggioranza del Palermo FC: manca l’ufficialità, ma tranquilli. Pulcinella, qui non alberga. Oro, incenso e Mirri: un plauso al buon Dario, il mio omonimo per eccellenza. Buon sangue, non mente: il nipote del Presidente che più issimo non si può, ha fatto centro. Ci ha riportato dal basso verso l’alto in un batter d’occhio, commettendo sì degli errori, ma vaglieli a rinfacciare. Un argomento da approfondire, a tempo debito. E detto, fatto: a Palermo, di arabi non ne abbiamo visto. Ma stanno arrivando, questo è certo. Gli incontri ravvicinati tra gli assiepati del Renzo Barbera ci hanno fatto fiutare l’aria del cambiamento: prima gli emissari, mentre il resto, avviene in campo. Con una missione compiuta alla faccia del mondo pallonaro che ci circonda. Hanno gufato in troppi: non dimentichiamolo. Del resto, faremo tesoro. I Re Magi controllano una rete che convoglia nel colosso denominato Manchester City FC. La casa di Pep Guardiola, alla caccia disperata di una coppa dalle grandi orecchie sempre più sfuggente. Il fiore all’occhiello come una chimera: a dimostrazione che, nel calcio, spendere troppo non equivale a vincere. C’è da riconoscere che al City non fanno collezione di figurine, come a Parigi. Il progetto tecnico, a Manchester, viene prima di tutto. Il resto, è anche fortuna: che nel calcio non guasta. Aiutati, che prima o poi Dio ti aiuta. Tanta manna è controllata da un pozzo con tanto di fondo: ma sterminato. La Abu Dhabi United Group lascia alla China Media ed alla CITIC Capital il 12% delle quote. Il football, con il rientro nei ranghi degli oligarchi russi, svolta definitivamente ad Oriente. Il pacchetto dei club controllati, comprendendo il Palermo, arriva ad undici. Si sono fatti la squadra di calcio con le squadre, gli sceicchi. In Europa, oltre ai Citizens, gli spagnoli del Girona, i francesi del Troyes ed i belgi del Lommel. Il New York City negli Stati Uniti, Montevideo City Torque in Uruguay, Melbourne City in Australia, Mumbai City in India, Sichuan Jiuniu in Cina, Yokohama Marinos in Giappone. Il Mondo gli appartiene, ad un Gigante tutt’altro che fagocitante. È questo, l’aspetto più importante. Perché non dobbiamo considerare lo sceicco e tutto il management che gli ruota attorno come dei buoni samaritani disposti a spendere e spandere per la felicità altrui. Da uno e nessuno a ben più di centomila: il Barbera, ha fatto impressione e la promozione ha accelerato il passo. E adesso, calma. Abbiamo fatto la nostra parte, ma non è finita. Nessuno pretende che ad ogni partita accorrerà allo stadio il pubblico delle grandi occasioni, ma neanche il ritorno dei soliti quattro gatti. Ovvio, il palermitano non è stupido: niente prese in giro. Ci siamo passati e non abbiamo guardato in faccia a nessuno, compreso un patron che abbiamo ringraziato più volte e forse troppe. Ma io c’ero e c’eravate anche voi: lo zoccolo duro. Ed eravamo in pochi, in gare non tra scapoli ed ammogliati. Era l’Europa. Facciamo i conti al patrimonio dello sceicco, ma non dimentichiamo la nostra parte. È un do ut des. Per chi non lo sapesse: ‘io do affinché tu dia’. Una sorta di patto non scritto. La cavalleria potrà cambiare la denominazione: ce ne faremo una ragione. Palermo City FC non è altro che il Città di Palermo che ci ha accompagnato a lungo. Vedremo maglie ben griffate e con tante meno scritte: su questo, ovviamente, ci conto eccome. Ma andatele a comprare e assicuratevi un posto al sole: batterà forte, come il nostro cuore. Tra gli spalti del Renzo Barbera, il cielo sarà sempre più rosa. Altrimenti, stavolta, il nero si prenderà tutto: come un buco. Quello sì, senza fondo.

Dario Romano
ILPALERMO.NET

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