‘ZIZOU’ ZAULI

Francesco Guidolin e Lamberto Zauli hanno condiviso la splendida avventura nel Vicenza, semifinalista a sorpresa in quella coppa che c’era una volta. Adesso, stanno scrivendo una nuova fiaba insieme: dalle tinte Rosanero. Hanno riportato il Palermo in SERIE A dopo più di trent’anni e stanno cercando di farcelo rimanere, se possibile tenendosi lontani dalla zona retrocessione: altrimenti, la favola sarebbe a rischio di un lieto fine. La missione, risulta tutt’altro che impossibile. È un campionato competitivo: Calciopoli non si svela ancora e la Vecchia Signora, le milanesi e le romane fanno davvero paura. Ma il Palermo, se la gioca con tutte. Lo spartito è ben collaudato: dirige l’orchestra ‘Genio’ Corini, lo stesso Zauli e Ciccio Brienza inventano, Luca Toni interpreta Re Mida e trasforma in oro tutti i palloni che tocca. Manca l’acuto, la vittoria di prestigio: arriva all’ultima giornata del girone d’andata e sarà il preludio di altre vittorie d’autore. È il 16/01/2005 e all’Olimpico di Roma, si affrontano a viso aperto le due Aquile della massima serie: sarà quella Rosanero a spiccare il volo, nel finale. L’altra, l’ha già fatto prima del fischio d’inizio. Che non è certo dei migliori: al 16’ il nuovo innesto Bazzani porta in vantaggio i Biancocelesti, ma si va all’intervallo in parità, grazie all’ennesima rete del lungagnone al 42′. Punizione di Corini per la torre: un marchio di fabbrica che non lascia scampo. Nel secondo tempo, entra Terlizzi al posto di Barone. Segnali di catenaccio: no, non è da Francesco. Non è neanche tempo per il suo ventaglio: quel distendersi all’arrembaggio che vedremo meglio in un altro Palermo. Più condito da ulteriore talento, certo. Ma la tanta roba risponde già presente: infatti, ci si stropiccia gli occhi. Che ci fa ‘Zizou’ in maglia nera e rosa nell’area laziale? Sì, perché sembra di vedere il fuoriclasse francese, quando al 66’ il numero dieci colpisce in mezza rovesciata quel pallone al volo su azione susseguente ad un corner. È solo, in area: potrebbe stopparla, controllarla e invece ci mette quell’istinto divino che ha fatto del calcio l’unica religione che non ha atei. Verrà eletto all’unanimità il gol più bello del campionato e non poteva essere altrimenti. Questo va a referto: a Le Roi Platini, in Giappone, andò peggio. Annullato e lui per terra sdraiato. Non tanto la preparazione, ma l’esecuzione finale mi riporta indietro di un ventennio. Al novantesimo, col contributo di un devastante Mario Alberto Santana, sarà ancora Toni a metterla: Luca si concede il siparietto e chiude il sipario prendendo la bandierina del corner, quando i padroni di casa ammainano la loro. Passeranno pochi giorni e sarà la più grande di tutte a cadere al cospetto della rivelazione del torneo. Altro che salvezza: si arriva in Europa. E si capirà un’altra cosa: quel che la favola inventa, la storia talvolta riproduce. Paolo Condò dice: ‘Zauli potrebbe essere definito un dieci e mezzo, una via intermedia tra il rifinitore moderno alla Zidane e l’esterno d’attacco alla Lentini. In più, ha un fiuto del gol superiore.’ Parole sante.

Dario Romano
ILPALERMO.NET

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