L’ULTIMATUM

Siamo arrivati a questo punto: chi l’avrebbe mai detto. L’hashtag maledetto, condiviso anche dal sottoscritto. Da Genio a reietto, il passo che dal campo porta alla panca è breve ma non porta bene. Soprattutto a Palermo: per Corini, un disastro. Aveva tutto pronto: un modulo collaudato, un attaccante infiocchettato, un successo assicurato. Ed invece, dopo un debutto promettente, un quadro desolante. Attenzione, dirigente: che alberghi dalle nostre parti od oltremanica, poco importa. Le decisioni forti, nel calcio, vanno prese al momento giusto. Ci avete messo tanto, a scegliere chi avrebbe preso il posto del fuggitivo Silvio. Ammettetelo: avete toppato. Ma perseverare è diabolico: lo sanno, perfino nella perfida Albione. Che un algoritmo non dice tutto e che un percorso nasce e cresce quando tutti remano dalla stessa parte. Quello che abbiamo visto in dieci partite, ci dice ben altro. Mentre il calcio racconta: che anche un punto, alla fine, può cambiare tutto. La storia, non solo del Palermo, ci insegna proprio questo. Un gradino più in alto o più in basso: fa la differenza, come quella benedetta o maledetta palla che si insacca all’incrocio o esce per un soffio. Mi dispiace, Eugenio, ma siamo all’ultima spiaggia. Non a Mondello: l’ultimatum, si gioca in pianura. Hai ancora una chance: giocatela, ma usa la testa. Siamo tutti allenatori, è vero. Ma fattelo entrare, almeno per una volta, che Brunori non può fare tutto. Mettigli una punta al fianco ed il gioco è fatto. Elementare, dannazione, Watson.

Dario Romano
ILPALERMO.NET

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