UN LOGO PER SEMPRE

SERIE B / 9th
COPPA ITALIA / Prima fase
Kit 1
Sponsor tecnico: Pouchain
Presidente: Renzo Barbera (Gaspare Gambino)
Allenatore: Giancarlo Cadè
Maggiori presenze: Arcoleo, Ammoniaci (36)
Miglior marcatore: Silipo (6)
In piedi da sinistra: Magherini, Casari, Silipo, Vermiglio, Conte, Iozzia, Bergossi.
Accosciati: Ammoniaci, Borsellino, Arcoleo, Brignani.
12 vittorie, 14 pareggi e 12 sconfitte. 35 reti realizzate e 32 subite. Si chiude a quota 38, che valgono il nono posto in classifica in condominio con Atalanta, Genoa e Bari. La promozione dista soltanto sette punti ed è appannaggio del Brescia. La Leonessa stacca il biglietto con il terzo posto, ad una sola lunghezza dalla Pistoiese e tre dal Como, la capolista finale. Cadono in SERIE C Sambenedettese, Ternana, Parma e Matera. Bastavano quattro vittorie in più, al Palermo, che paga l’anemia offensiva e spreca un’occasione: era l’anno buono per il salto. Il capocannoniere dei Rosanero risulta Fausto Silipo: le sue sei marcature realizzate sono tante, considerando che non si trattava di un attaccante. Rappresentano anche un segnale sconfortante: manca il bomber. Si parte forte, soprattutto alla Favorita. Otto reti realizzate e porta inviolata contro Lecce, Matera e Parma: l’attacco spara troppe cartucce e scarseggiano le munizioni. Arrivano due vittorie consecutive in trasferta contro Cesena e Sampdoria. A parte la sconfitta di Pistoia alla seconda giornata, nelle prime sei il Palermo ne vince cinque e vola in vetta. Poi arrivano i pareggi e le sconfitte, due in casa: per la formazione di Giancarlo Cadè il caricatore risulta vuoto. Tuttavia, l’esito del campionato passa in secondo piano: si registra l’abbandono storico del Presidentissimo, l’amatissimo Renzo Barbera. Dieci anni intensi, caratterizzati dalla sua signorilità: una promozione e due finali di COPPA ITALIA che bruciano ancora ma, soprattutto, tanto cuore Rosanero. Il nuovo Presidente è Gaspare Gambino, al comando per tre stagioni. La prima, coincide con il lancio del nuovo logo, il più amato di sempre. La testa d’Aquila risulterebbe tremendamente moderna anche oggi e sono passati quarant’anni. Spicca su un cerchio bianco, rivolta verso il marchio della Pouchain. Risultato: un completino unico, che non dimenticheremo mai.
Dario Romano
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LO SCIAGURATO EGIDIO

SERIE B / 7th
COPPA ITALIA / Prima fase
Kit 2
Sponsor tecnico: nr
Sponsor: VINI CORVO
Presidente: Gaspare Gambino
Allenatore: Antonio Renna
Maggiori presenze: Volpecina (38)
Miglior marcatore: De Rosa (19)
In piedi da sinistra: Calloni, Pasciullo, Silipo, Piagnerelli, Vailati, De Stefanis.
Accosciati: Volpecina, Di Cicco, Montesano, Lopez, Lamia Caputo.
Via Calloni e arriva De Rosa: tutt’altra cosa.
Il campionato che prelude al Mundial, fa da preliminare: col calcio, d’estate, ci faremo tutti l’amore. Gianni non figura nella foto: arriverà dal Como, la stessa futura destinazione dell’ex rossonero che, proprio al Palermo, ha sparato gli ultimi colpi. Spesso a salve, tanto da passare ai posteri come lo sciagurato Egidio: ci avevano avvisato. Ancora di più è stato tale per il Milan, schiantato con una tripletta da vera e propria vendetta, dell’ex. Lui che proprio a San Siro si becca l’etichetta, da Gianni Brera fu Carlo. Ispirato dall’Egidio dei Promessi Sposi, quello ‘scellerato di professione’, da quel ramo del lago lariano dove l’attaccante si recherà, suo malgrado. Il calcio, a volte, non è soltanto mera poesia, poiché spesso si sposa, anch’esso, con l’ironia. Fermo restando che, dal mio modesto punto di vista, farsi trovare nel posto giusto e poi concludere nel modo sbagliato è già, essa stessa, una dote. Che non a caso porta ad undici marcature su ventinove presenze. Poi arriva il capocannoniere del campionato: De Rosa, de nome e de fatto. Rosanero che chiudono al sesto posto, in realtà settimo, poiché in condominio col Perugia, in vantaggio già nei confronti diretti e comunque anche nella differenza reti. Il miglior attacco del torneo non basta, per raggiungere la promozione. Mai più così vicini, prima dei picciotti e di Zamparini. Due punti persi a tavolino col Catania (il caso Miele che fa rima con fiele), fanno da rimpianto per una classifica cortissima. Per la SERIE A, mancano tre vittorie: una scippata e poi tanti, troppi pareggi. Ancora più lontana la porta di Garella: stavolta, la bomba, non la tira Massimo. Osvaldo Bagnoli porta l’Hellas in alto: ha appena cominciato. Ma quel boato all’ombra del Pellegrino, non l’avrà mai dimenticato. Altro che lo sciagurato. ‘Gloria a te, Gianni De Rosa.’
Dario Romano
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DUE DI PICCHE

SERIE B / 17th (retrocesso in SERIE C)
COPPA ITALIA / Prima fase
Kit 1
Sponsor tecnico: nr
Sponsor: PASTA Ferrara
Presidente: Roberto Parisi
Allenatore: Gustavo Giagnoni (Graziano Landoni)
Maggiori presenze: Paleari, Volpecina (38)
Miglior marcatore: De Stefanis (11)
In piedi da sinistra: Venturi, Majo, La Rosa, Montesano, Paleari, De Stefanis.
Accosciati: Odorizzi, Guerini, Di Cicco, Volpecina, De Biasi.
9 vittorie, 16 pareggi e 13 sconfitte. 30 reti realizzate e 32 subite. Solo un punto separa il Palermo dalla salvezza: termina a 34 con la Pistoiese, scendendo di categoria con i toscani, la Cavese ed il Catanzaro. La promozione vede trionfare la Lombardia: passano in SERIE A l’Atalanta, il Como e la Cremonese. Vi chiederete le ragioni di un fallimento, che con questa squadra sembrò un vero scempio. Semplice: senza Lopez e De Rosa, non poteva essere la stessa cosa. Massimo De Stefanis risulta il cannoniere e non era un attaccante. Si passa dall’allenatore col colbacco Giagnoni al suo secondo Landoni, ma in soldoni la solfa non cambia. La prima discesa di categoria per i Rosanero arriva all’ultima giornata: inutile la vittoria sul Monza dopo il discusso pari di Cremona (3-3 con diverse ombre oltre a quella del Torrazzo). Spicca il 5-0 rifilato ad ottobre al Pescara alla Favorita e lo 0-3 rimediato sempre in casa al cospetto della Triestina, alla prima dopo il giro di boa. Due risultati che mostrano un evidente diverso stato allo stadio. Infatti il ritorno è disputato col freno a mano e anche il Padova ci espugna. Pochi assi nella manica, anzi un due di picche: Francesco La Rosa ed Hubert Pircher.
Dario Romano
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LA RINASCITA

SERIE C-2 GIRONE D / 1st
COPPA ITALIA SERIE C / Finale
Kit 2
Sponsor tecnico: N2
Sponsor: CITTÀ DI PALERMO
Presidente: Salvino Lagumina
Allenatore: Giuseppe Caramanno
Maggiori presenze: Pappalardo, Marsan (34)
Miglior marcatore: Casale (13)
In piedi da sinistra: Pappalardo, Di Carlo, Marchetti, De Sensi, Nuccio, Cracchiolo.
Accosciati: Casale, Manicone, Marsan, Pocetta, D’Este.
Si risorge, dalle proprie ceneri. Non è un miracolo: nel calcio, di miracoli, ne abbiamo visti e continueremo a vederli. Idem riguardo i fallimenti societari: questo è il peggiore, poiché ci priverà della nostra passione per un’intera stagione. Un occhio dedicato alla Palermolimpia, l’altro languido, rivolto ad una Favorita che resta tristemente vuota. Si rinasce come US Palermo: con Salvino Lagumina alla presidenza, Franco Peccenini Direttore sportivo e Giuseppe Caramanno al timone. Il tecnico di Piana degli Albanesi non ha bisogno di presentazioni: esperienza da vendere, Pino (Zef in albanese), deve ancora spendere il suo credo calcistico. A posteriori, un incompreso: avrebbe meritato ben altro cabotaggio. Per l’avventura in Rosanero, la manna non gli manca. Dalla panca, dispone di una rosa tutta nuova, che bisogna soltanto amalgamare: più semplice del previsto. Il nuovo Palermo, per la categoria, è una corazzata. Diciannove giocatori, ovviamente tutti italiani. Per rivedere lo straniero, di cui potevamo fare a meno, è ancora presto. Per ‘Gnazio, uno strazio. Pietro Pappalardo, estremo difensore puntuale e attento, il più presente, con Daniele Marsan che, sulla fascia sinistra, garantisce qualità e quantità. Claudio Casale e Maurizio D’Este i cannonieri (il centrocampista di Anzio, con tre gare in meno: è ‘il Signor Goal’ che schianterà l’Ajax in amichevole con una tripletta). Santino Nuccio si ferma a quota nove, ma con quella rovesciata alla Juve Stabia, pianta la sua pietra miliare. Giorgio Carrera è il capitano, ma per lui soltanto diciassette presenze a referto (la fascia finisce spesso sul braccio di Mariano Marchetti). L’ex vicentino si presenta con una perla: realizza direttamente dalla bandierina, in coppa contro il Siracusa. Un libero vecchio stampo: Domenico Di Carlo lo sostituisce egregiamente quando occorre, alternandosi con la mediana, mentre Antonio Manicone porta la croce. Primi lampi in maglia rosa per Pietro De Sensi e Giampiero Pocetta. A destra, Angelo Cracchiolo si dedica più che altro alla copertura: in avanti, ci pensano ben altri. L’amichevole contro l’Atlético Mineiro è storia: mai vista una Favorita impazzita fino a quel punto e stracolma oltre il lecito consentito. Al goal di Nuccio, il finimondo. Peccato per la disponibilità ridotta: lo spettacolo apprezzato in precampionato lo rivedremo dopo Italia ’90. Si riparte a Settembre, con la storica affermazione sul campo del Valdiano. L’avversaria del debutto casalingo ci cala nella nuova realtà: si chiama Pro Cisterna. Due vittorie consecutive e poi il campanello d’allarme: a Crotone, la prima sconfitta. Una giornata storta, perché ne facciamo due ma ne becchiamo quattro: un abbaglio, poiché il reparto difensivo si rivelerà un punto di forza. Lo stesso Kroton è l’avversario da tenere d’occhio: l’altro è la Vigor Lamezia. Non a caso, hanno la meglio nel confronto diretto casalingo. Si cade anche con quella che sembra solo la terza incomoda: si rivelerà, oltre che la rivelazione, la compagine più temibile. La seconda promossa è proprio il Giarre, che prevale nel derby su un campo in terra battuta, che è anche d’arresto. Per il resto, una passeggiata. Condita dal quattro a zero con l’Ajax vero: che festa, con un incontenibile D’Este ed il povero Menzo a cacciar farfalle. Ma come dimenticare la quarta rete di Pocetta: una cavalcata trionfale, indice di tutta una stagione, privata soltanto della ciliegina finale. Il Monza apre una nuova maledizione: la coppa di categoria. Riusciremo ad esorcizzarla. Caramanno lascia il Palermo e si accasa in Puglia. Un errore madornale: ci priverà del doppio salto, guidando il Foggia e strappando il decisivo pari a Giorgio Rumignani. Quella sorta di spareggio andato storto. L’esilio a Trapani: abbiamo visto di peggio. Un anno senza calcio.
Dario Romano
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L’ESILIO

SERIE C-1 GIRONE B / 3th
COPPA ITALIA SERIE C / Primo turno
Kit 1
Sponsor tecnico: N2
Sponsor: CITTÀ DI PALERMO
Presidente: Salvino Lagumina
Allenatore: Giorgio Rumignani
Maggiori presenze: Taglialatela, Di Carlo, Manicone (34)
Miglior marcatore: Auteri (11)
In alto da sinistra: Taglialatela, Pocetta, Auteri, Bucciarelli, Di Carlo, Butti.
Al centro: De Sensi, Biffi, Cappellacci, Manicone, Nuccio.
La speranza, dopo la rinascita. Di centrare la seconda promozione consecutiva e tornare nel calcio che conta. Un’impresa sfiorata: la resa, contro il Foggia di Pino Caramanno. Il top, per la categoria. Lo sapevamo, ma anche Giorgio Rumignani non scherzava. Ha fatto quadrato, ha creato un gruppo unito, ha rubato tanti cuori (anche tra il gentil sesso) e ha finito con una promessa, poi mantenuta: sarebbe tornato. Difficile fare meglio, una volta costretti alla rinuncia della Favorita. Italia ’90 è alle porte e l’ombra del Pellegrino dovrà coprire un anello più sostanzioso del precedente. Ne verrà fuori un impianto che sembrerà troppo piccolo per le serie minori e troppo grande per l’Europa: non ci avrei mai creduto, neanche se avessi viaggiato nel tempo. Incredulo sarebbe stato anche Roberto Biffi, che le ha viste proprio tutte: nella foto, lo vediamo con una zazzera corta ed è quasi irriconoscibile. Alla prima intervista, il milanese sembra un po’ timido e impacciato. In campo, scopriamo un armadio con tanta dinamite, in corpo e nella castagna. Sarà Biffi gol, sarà l’incarnazione del Palermo, sarà cuore Rosanero. La sua irruenza avrà fatto perdere la pazienza a qualcuno, ma è la presenza a fare la differenza. Dopo il record di apparizioni, l’uomo riccioluto che mi faceva sentire al sicuro è divenuto il mio fantasma: lo vedevo in campo anche negli anni della SERIE A. Torniamo indietro, a quegli allenamenti in spiaggia, a Mondello, che formano un team niente male. Ma dovrà vedersela con squadre che lo sono altrettanto. A cominciare dal Cagliari di Ranieri, che ha qualcosa in più. La sconfitta di misura nello scontro diretto in Sardegna arriva ad Aprile, quando i Rosa hanno il fiato corto. Si cade anche in trasferta, a Francavilla e Caserta. L’esilio al Provinciale di Trapani, per le gare casalinghe, ci vede imbattuti: non ha inciso più di tanto. Gaetano Auteri fa urlare Guido Monastra a ripetizione, regalandoci echi che si odono ancora oggi. Ma sono troppi, i pareggi. Ben diciotto, spesso a reti bianche: Maurizio D’Este non fa più il Signor Gol e son dolor. È un difetto che accomuna le big del torneo, compresa la forte Torres di Favo, Piga e Zola. Il quattro di Giugno il verdetto, con tanto di scherzetto, regalatoci dal calendario. Non sarà l’unico: non Santino, ma Nuccio Barone porta i Satanelli in vantaggio su punizione. Un altro ex: nel calcio sono quelli che fanno più male. Pugliesi ridotti in dieci per l’espulsione di Coppola, che scoppola il nostro Mimmo Di Carlo a due passi dall’arbitro. Prima o poi ‘segnerà sempre lui’ e partirà Guido, col suo canto libero. Succede, ma solo una volta e quindi è pari e patta, che vuol dire disfatta. Serviva una vittoria: Palermo e Foggia dividono la posta, ma a staccare il biglietto promozione è una sola. Un match che in città abbiamo visto in tv, in un pomeriggio di fuoco. Poi, una bella doccia: fredda.
Dario Romano
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MALEDETTI RIGORI

SERIE C-1 GIRONE B / 5th
COPPA ITALIA / Secondo turno
COPPA ITALIA SERIE C / Finale
Kit 1
Sponsor tecnico: hummel
Sponsor: CITTÀ DI PALERMO
Presidente: Giovanni Ferrara
Allenatore: Francesco Liguori
Maggiori presenze: De Sensi, Favo (34)
Miglior marcatore: Musella (11)
In alto da sinistra: Osmani, Pocetta, l’allenatore Liguori, Di Carlo, Sassarini (accanto Tonino De Bellis).
Al centro: Bianchi, Perna, Accardi, Biffi, Auteri, Bucciarelli, Cangini, Pappalardo.
Seduti: Favo, Bresciani, Musella, Cotroneo, Cancelli, De Sensi.
Un tappeto verde che più verde non si può. Si chiude così questa stagione, con un verde speranza e gli occhi spiritati di Schillaci. Il manto della Favorita ristrutturata per l’imminente mondiale non lo posso dimenticare. Anche la finale contro la Lucchese, con Bresciani che ruba il pallone al portiere Pinna (di nome e di fatto) e fa detonare uno stadio che è bomba e bolgia. Finirà ai rigori, che ogni appassionato di calcio odierà per tutta l’estate. Uno specchietto per le allodole, comunque, quel terreno. A detta dei giocatori, non si stava in piedi. Il campionato è invece avaro di emozioni. Uno dei peggiori della mia vita in Rosanero. Chiudiamo a tre punti dalla promozione, rimandata di una stagione. Dalla radiazione, ben cinque anni in totale per tornare in cadetteria. E dire che oggi è ancora più difficile. Il Palermo allenato da Liguori non si presenta male, ai nastri di partenza. Difesa e centrocampo sono da categoria, ma l’attacco è da anemia. La prima rete arriva alla quinta giornata, quando si espugna Francavilla. Si prosegue battendo il Catania, che è sempre cosa buona e giusta (in casa, ma siamo sempre esiliati al Provinciale di Trapani) con un nuovo golletto. A Casarano reti bianche e finalmente due marcature al Siracusa. Abbiamo subito un solo goal, a Brindisi, che non è Barletta, ma altrettanto come disdetta, in otto gare. Poi, la svolta. Una battuta d’arresto, contro la Campania Puteolana, desta un Palermo con la difesa di ferro e che comincia davvero a far sul serio. Si vola, con qualche vento contrario, fino all’uragano. Uno scugnizzo che si chiama Gaetano e la mette di bella. Quattro reti al Casarano di Musella meriteranno un capitolo a parte, per una triste storia. Come l’epilogo del torneo, deciso da due cadute inopinate al cospetto della Ternana e del Giarre, con quel campo in terra battuta che è la nostra battuta d’arresto. Era forte quel Palermo, che si rialza troppo tardi e segnava di rado, soprattutto ad inizio campionato. Ci precederanno in quattro: la stessa formazione Gialloblu etnea e la Casertana, con Salernitana e Taranto promosse. Un dato su tutti: appena diciannove reti subite. Il Giarre e la capolista pugliese ancora meglio, diciassette in totale. Era il calcio di allora. Pressing e contropiede per farsi belli, catenaccio ossessivo di fatto. Inizia Italia ’90 e mi riprendo la casa che tanto mi manca. Un sogno chiamato Totò, un cigno da ammirare. Ma neanche van Basten mi ha fatto divertire.
Dario Romano
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IL BARLUME

SERIE C-1 GIRONE B / 2th (promosso in SERIE B)
COPPA ITALIA / Primo turno
COPPA ITALIA SERIE C / Finale
Kit 2
Sponsor tecnico: ABM
Sponsor: CITTÀ DI PALERMO
Presidente: Giovanni Ferrara
Allenatore: Francesco Liguori (Enzo Ferrari)
Maggiori presenze: De Sensi (34)
Miglior marcatore: Lunerti (11)
In piedi da sinistra: Pappalardo, Biffi, Bucciarelli, Danelutti, Paolucci.
Accosciati: Scaglia, De Sensi, Modica, Lunerti, Favo, Pocetta.
Cinque anni, compresa una stagione senza calcio. Il Palermo torna in SERIE B e lo fa da grande. Le notti magiche ci hanno fatto fare l’amore col pallone, ma adesso abbiamo la nostra Favorita a disposizione. Una promozione programmata, tant’è che una batosta in quel di Catanzaro ed un pari interno contro la Torres, suggeriscono il cambio al timone. Franco Liguori, senza rancori, ed ecco un cavallo rampante. Enzo Ferrari, dal ’68, ha disputato quattro stagioni in maglia Rosanero: conosce l’ambiente, è legato ai colori e non fallirà. E la squadra, mette la freccia. Due soli incidenti di percorso, al Cibali e ad Andria, per un girone d’andata condotto a spron battuto. Nel girone di ritorno, tornano i fantasmi: due vittorie, cinque pareggi e tre sconfitte. Una promozione a portata che sembra buttata al vento. Bastano tre successi nelle ultime otto gare, compreso un netto 3-0 al Catania che ci mostra la qualità di giocatori come Favo, Modica, Paolucci, Cangini, Lunerti (cannoniere con undici centri). Una difesa ben registrata dai vari Biffi, Bucciarelli, De Sensi, fa tutto il resto. Si arriva secondi, alle spalle di una temibilissima Casertana. In affanno, ma questo torneo si è deciso all’andata. Si accende un barlume di speranza, dopo anni di umiliazioni e serie troppo inferiori, per uno stadio che sembra troppo piccolo da riempire. Si è iniziato con la visita bianconera, si festeggia con l’omaggio delle Merengues. La COPPA ITALIA di categoria non fa la ciliegina, ma l’ennesimo boccone amaro. Ce ne facciamo, ancora una volta, una ragione: stavolta, si cade col Monza. Sta tornando, comunque, il calcio che conta. Errato. Questo barlume di speranza fa solo da preludio all’Inferno. In tutti i sensi.
Dario Romano
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DOUBLE FACE

SERIE B / 18th (retrocesso in SERIE C-1)
COPPA ITALIA / Secondo turno
Presidente: Giovanni Ferrara
Allenatore: Enzo Ferrari (Gianni Di Marzio)
Sponsor tecnico: ABM
Sponsor: sèleco
Maggiori presenze: Taglialatela (38)
Miglior marcatore: Rizzolo (11)
In alto da sinistra: Rizzolo, Favo, Bresciani, Lunerti, Paolucci.
Al centro: Centofanti, Fragliasso, Pullo, Renzi, l’allenatore in seconda Borsellino, Taglialatela, Galli, Bucciarelli, Biffi.
Seduti: De Sensi, Cecconi, Incarbona, Valentini, l’allenatore Di Marzio, Modica, Scaglia, Pocetta, Strappa.
Un bel cappotto a ferragosto. Otto reti rimediate al cospetto del Milan dei Tulipani alla Favorita, un campanello d’allarme che non trova riscontro quando inizia il campionato. Perché il Palermo versione casalinga spaventa, ma terrorizza i propri tifosi in trasferta. In casa sarà imbattuto, altrove fa rizzare le carni. Rimedia soltanto cinque pareggi e ci lascia le penne per una classifica avulsa che grida scandalo e vendetta. La sorpresa Felice Centofanti apre le difese avversarie come Mosè con le acque, ma sembra soprattutto il nuovo Messia: è un terzino, un’ala, una mezzala, un trequartista. Ma che Gesù, è un Satanasso. Antonio Rizzolo è in splendida forma e la mette che è un piacere. Roberto Biffi prende la mira e spacca: al limite, se non va bene, celebriamo lo stesso il rito. Da Enzo Ferrari a Gianni Di Marzio, la solfa non cambia: voce grossa all’ombra del Pellegrino e fuori si gioca a nascondino. Perché questa squadra ha due volti (concetto ben espresso nell’articolo LEONI, AGNELLI E DEMONI, album LA STORIA). Per la città è l’anno orribile che ci metterà a ferro e fuoco: una delle pagine più tristi della nostra storia. Il calcio fa da contorno allo sconforto e ci fa sentire tutti ancora di più impotenti.
Dario Romano
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BIFFI & SODA

SERIE B / 14th
COPPA ITALIA / Secondo turno
Presidente: Liborio Polizzi
Allenatore: Enrico Nicolini (Gaetano Salvemini)
Sponsor tecnico: ABM
Sponsor: TOKA
Maggiori presenze: Biffi, Ferrara, Favo (34)
Miglior marcatore: Soda (8)
In alto da sinistra: Rizzolo, Mareggini, Soda, De Rosa, Bucciarelli, Favo.
Al centro: De Sensi, Biffi, Caterino, Fiorin, Giampaolo.
Per una volta, una bella coccarda sulla maglia. Fa sfoggia per la relativa doppietta: promozione e coppa. Ma Angelo Orazi lascia: è questa la notizia che sconvolge l’ambiente. Si parla di un presunto accordo raggiunto con l’Udinese: non se ne farà niente, ma ciò è sufficiente per un addio a malincuore. Un peccato, perché si giocava bene e, con qualche ritocco, si poteva fare altrettanto nel gradino più alto. Si corre ai ripari, ma la scelta del nuovo timone si rivelerà affrettata. La partenza, è da brividi. Che la Fiorentina fosse di passaggio, si dava per scontato. I Viola sono una corazzata: vantano Gabriel Omar Batistuta in rosa, ma il lusso per la categoria è anche il crucco Stefan Effenberg. Un cliente scomodo, per il debutto casalingo: Enrico Nicolini ha da poco appeso le scarpette al chiodo e dopo un breve rodaggio si siede sulla panca del Palermo. Un bel trampolino, ma il rischio è lo scotto. Pagato a caro prezzo: tre reti a domicilio alla prima, ma nulla di allarmante. Nell’ultimo torneo che assegna due punti a vittoria, anche a piccoli passi la classifica può muoversi. Ma a Cosenza è calma piatta, fino al golletto dei Silani. Col Ravenna, la Favorita rinuncia già: non si veste a festa. A festeggiare, è l’avversaria: la rete di Francioso è più di una sentenza e frutta il benservito. Sancito anche da numeri inequivocabili: tre gare senza punti e senza reti. Enrico si è bruciato. Per domare l’incendio che minaccia il Palermo, arriva l’uomo giusto: Gaetano Salvemini. Nomen omen: il resto, è soprattutto esperienza. Che a questo punto conta, vista l’aria che tira. Non gli si chiede mica la promozione, ottenuta alla Bari, ma almeno una salvezza che in Puglia ha centrato due volte nel gradino superiore della massima serie. Serve mettere fieno in cascina, prima dei ritocchi da apportare a Novembre: la squadra, non è adatta alla serie cadetta. Eppure reagisce. La mano del nuovo allenatore si intravede un po’ in Toscana: col Pisa, quarta sconfitta consecutiva maturata solo nel finale. L’attacco è ancora a secco, ma dopo appena tre minuti si sblocca in casa contro il Verona: la firma è di Sasà Buoncammino. A chiuderla, un giovane terzino. Pietro Assennato lo conosciamo: aveva già debuttato in Rosanero. Un soldatino, il palermitano, che negli anni novanta si guadagna meritatamente più di cento presenze con la casacca del cuore. La doppia casalinga è da sfruttare: alla Favorita arriva il Pescara e diluvia. Piovono anche reti: un rigore per parte, ma Bivi e Borgonovo non bastano agli ospiti. Torna il Rizzolo di una volta: Antonio fa doppietta e c’è anche una buona novella. La rete di un difensore con un cognome importante: non è Gianni, ma Gaetano, gioca tutt’altro che in attacco ma va a referto: De Rosa è nato in Germania, ma è uno scugnizzo niente male e con i piedi ci sa fare. Due vittorie consecutive fan ben sperare, ma ad Ancona la difesa cede: si rivede Felice Centofanti, che ci riporta giù tutti quanti. La picchiata definitiva è una doppia sberla targata dal Condor Agostini. Quando Buoncammino risolve il match col Bari, sembra di rivedere un film già visto: Rosanero bene alla Favorita e male altrove. Arrivano gli innesti, a cominciare da Federico Giampaolo. Il talento del trequartista è indiscusso, ma in Sicilia il giovane di proprietà Juve non sfonda. Meglio a Novembre, quando arriva la cavalleria: Gianmatteo Mareggini, Tebaldo Bigliardi, Valeriano Fiorin e Antonio Soda. Un elemento di spicco per ogni reparto, con tanto di clamoroso ritorno. Il portiere non è una saracinesca, ma con i Viola ha fatto esperienza. Una bandiera rosa degli anni ottanta, Bigliardi, scudettato col Napoli di Maradona e consacrato con l’Atalanta. Chi se la scorda, la botta di Fiorin contro i Reds, mentre Soda è l’attaccante di categoria che mancava alla causa. Il tempo di registrare la formazione e si riprende a marciare. Due vittorie e quattro pari, con la sconfitta in Brianza ad opera del Monza che chiude il girone. Di far punti a Firenze, neanche a parlarne: Biffi realizza la rete della bandiera dopo quattro pappine. Poi, è un altro Palermo. Che ad Aprile riscopre il mal di trasferta: fa da contraltare la tripletta casalinga del nuovo attaccante, che schianta l’Ascoli. Inizia Maggio con l’autorete di Davide Campofranco nel finale sfortunato di Acireale, ma che è primavera si avverte da un partitone in casa col Cesena: dove Soda raggiunge quota otto marcature e Sasà timbra per l’ultima volta nel calcio che un po’ meno conta. La paura fa novanta, a quattro gare dal termine. Tre pari a reti bianche, poi quella benedetta punizione che ci allontana di un punto da una bagarre che condanna Pisa, Ravenna e Modena. Fiorentina in scioltezza, promossa insieme a Bari, Brescia e Padova. Il fanalino di coda è deciso da tempo: il derelitto Monza, che strappando un punto inutile ci avrebbe condotto all’inferno. Poi, arriva lui, bello bello. E la mette da par suo: per Roberto, è questo il momento di gridare al vento. Ed è BIFFI GOL.
Dario Romano
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BASSO LIVELLO

SERIE C-1 GIRONE B / 2th (Playoff)
COPPA ITALIA SERIE C / Fase a gironi
Kit 1
Sponsor tecnico: Kappa
Sponsor: PALERMO PROVINCIA TURISTICA
Presidente: Giovanni Ferrara (Sergio D’Antoni)
Allenatore: Massimo Morgia
Maggiori presenze: Sicignano, D’Amblè (31)
Miglior marcatore: Puccinelli, D’Amblè (5)
In piedi da sinistra: Aprile, Finetti, Perna, Antonaccio, Compagno, Picconi.
Accosciati: D’Amblè, Bugiardini, Incrivaglia, Erbini, Puccinelli.
L’ultima annata con Roberto Biffi in rosa. Un addio che chiude un’epoca e coincide con un nuovo inizio: al Palermo, sta cambiando tutto. La promozione sfiorata è l’ultimo atto di una proprietà con l’acqua alla gola: ripescata e proiettata verso un obiettivo proibitivo alla vigilia, ma alla portata per un livello della categoria più basso del previsto. Quindici vittorie, undici pareggi ed otto sconfitte. Trentasei reti realizzate e trenta subite. In classifica, il Palermo chiude secondo, a due punti dalla sorprendente Fermana. Terza la Juve Stabia, mentre la quarta piazza sorride al Giulianova. L’ultima posizione utile per la qualificazione ai Playoff è occupata dal Savoia, che otterrà la promozione a discapito proprio dei Rosanero. La compagine di Torre Annunziata termina il campionato a quota quarantanove, in compagnia del Castel di Sangro e della Nocerina, ma ha la meglio sulle avversarie grazie ai confronti diretti. I Playout condanneranno la famigerata Battipagliese, il Foggia e l’Acireale. Salve, invece, Marsala ed Ancona. Un torneo anomalo, per il Palermo, che fino a Novembre disputa le gare interne al velodromo. Massimo Morgia fa dell’impianto un piccolo fortino: gli spazi stretti favoriscono il suo gioco e gli spunti di Luca Puccinelli, la rivelazione assoluta. Ma a mancare è un cannoniere di categoria, infatti lo stesso Puccinelli e Andrea D’Amblè risultano i migliori marcatori con appena cinque centri a testa: se non è un record, poco ci manca. Considerando il benedetto ripescaggio e l’esilio momentaneo al Paolo Borsellino, la sfiorata promozione desta comunque sensazione. Le sconfitte interne contro Battipagliese (arridaglie) e Lodigiani, tuttavia, risultano decisive (proprio a Battipaglia era arrivato il risultato più convincente della stagione, uno 0-3 a favore). Ma non tanto quanto la disfatta alla penultima col Giulianova: costa le ultime speranze per il salto diretto. La capolista, invece, viene battuta sia all’andata che al ritorno, con identico risultato: uno a zero risicato. Ma è il Savoia, la bestia nera. Vince in casa alla seconda giornata con due reti di scarto e cade nel confronto diretto del ritorno: sempre il minimo sindacale, il solito uno a zero. Al momento decisivo, si afferma prima sul neutro del San Paolo e idem alla Favorita, di misura. Palermo a reti bianche, senza un vero attaccante. A fare da contorno, gli scontri sugli spalti: per una di quelle giornate più nere che rosa della nostra storia. Nella foto manca il portiere titolare: Vincenzo Sicignano, sostituito da Luca Aprile. Curiosità finale: a Nocera, prima giornata al giro di boa, tira già brutta aria, poiché si perde e si finisce addirittura in sette. Espulsi Vicè, Biffi, Antonaccio e Picconi. Tu chiamale, se vuoi, picconate.
Dario Romano
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IL CAMBIAMENTO

SERIE C-1 GIRONE B / 6th
COPPA ITALIA / Prima fase
COPPA ITALIA SERIE C / Sedicesimi di finale
Kit 1
Sponsor tecnico: kronos
Sponsor: TELE+
Presidente: Sergio D’Antoni
Allenatore: Massimo Morgia (Giuliano Sonzogni)
Maggiori presenze: Montalbano (32)
Miglior marcatore: Lugnan (6)
In piedi da sinistra: Lorenzini, Aprile, Ignoffo, Fortini, Bombardini, Montalbano.
Accosciati: Lugnan, Suppa, Barraco, Clemente, Leto.
Senza il capitano. Dopo ben undici stagioni, Roberto Biffi lascia il Palermo. Che sta per entrare nel nuovo millennio sotto il segno del cambiamento. Un campionato interlocutorio, con la qualificazione ai playoff sfiorata e la stanza dei bottoni rivoltata. La Società passa da Giovanni Ferrara a Franco Sensi (la carica di Presidente a Sergio D’Antoni) a torneo inoltrato, cambierà la guida tecnica (da Morgia a Sonzogni), Ferruccio Barbera ci regalerà il logo più vincente della nostra storia perché la fine del Mondo sta per arrivare, davvero. In sala stampa si viene accolti con un buffet, gli animi sono più distesi, i risultati disattesi. Non si decolla perché in rosa ci sono troppi giocatori: non sappiamo ancora che ne abbiamo uno di categoria superiore, una vera bomba che non a caso si chiama Bombardini. Il ratto di Davide sarà l’unica ‘macchia’ di un proprietario che ha salvato il nostro club da un fallimento inevitabile e che, soprattutto, non ci ha mai preso in giro. Il talento di questo giocatore meritava altri palcoscenici, ma proprio alla Favorita ha espresso il massimo del suo rendimento. Privo di Puccinelli, infortunato per tutto il girone d’andata, Massimo Morgia spera nel nuovo centravanti, Giacomo Lorenzini. Ma è solo un flop, altro che nuovo Cecconi. Mentre è Luca Lugnan, il miglior marcatore, con appena sei realizzazioni. Un goal a partita con rare eccezioni: ci riserva questo, una squadra tutta da ricostruire. Crotone ed Ancona subiscono più reti di un Palermo che soltanto in difesa tiene (la migliore del girone), ma vanno a rete che è un piacere, mentre qui è miraggio. L’oasi, dista appena un anno. Il Paradiso, è dietro l’angolo.
Dario Romano
ILPALERMO.NET
LACRIME DI GIOIA

SERIE C-1 GIRONE B / 1st (promosso in SERIE B)
SUPERCOPPA SERIE C / Finale
COPPA ITALIA SERIE C / Ottavi di finale
Kit 1
Sponsor tecnico: lotto
Sponsor: Alitalia
Presidente: Sergio D’Antoni
Allenatore: Giuliano Sonzogni (Ezio Sella)
Maggiori presenze: Di Donato, Cappioli, Brienza (32)
Miglior marcatore: Cappioli (15)
In piedi da sinistra: Giampietro, Montalbano, Ferri, Sicignano, Cappioli.
Accosciati: Bombardini, Maggiolini, Palumbo, Suppa, Elia, Altobelli.
I dettagli sulla felicissima conclusione di questo campionato, che ci ha sorriso al fotofinish, potrebbero riassumersi in una favoletta. Magari da raccontare, prima della buonanotte, ai nostri nipotini. Succede che Maggiolini realizza la rete decisiva contro l’Ascoli già al sedicesimo, in una Favorita stracolma e ansiosa. La paura si sente eccome, perché a volte, il popolo Rosanero, certe botte le ha prese proprio in zona Cesarini. Eppure l’aria alle falde del Pellegrino era diversa. Anche il cielo, che nella mia memoria da tifoso sembrava cupo, anche se bello azzurro, il giorno del punto più basso raggiunto sul campo. Era Palermo-Battipagliese, un epilogo nero tramutato in rosa perché il Palermo fu ripescato. I marchigiani hanno le stesse strisce dei campani, bianconere. Vuoi vedere che portano male. La radiolina emette segnali scoraggianti, per la torcida: rigore per il Messina. Sembra l’inizio di un incubo, invece sarà apoteosi, con capitan Cappioli a prendersi la curva e tutti noi a piangere, increduli, lacrime di gioia. Altro che smartphone e tv. Certe emozioni, si vivono soltanto allo stadio. La parata di Sansonetti su Vittorio Torino e l’Avellino che passa in vantaggio. Da infarto. Noi all’Inferno e poi in Paradiso: saran viaggi contrari, per i peloritani. Queste sì, che sono emozioni. E promozioni. Il salto di categoria era l’obiettivo stagionale, come spesso accade, quando il Palermo è in SERIE C. Le premesse sono più che buone. Uno squadrone, quello messo a disposizione da Franco Sensi ad un Giuliano Sonzogni chiamato a realizzare i nostri sogni. Manchiamo dai cadetti da quattro anni: decisamente troppi. La rosa è ampia e abbonda in qualità ed esperienza. Per sintetizzare, basterebbe citare Massimiliano Cappioli e Davide Bombardini. Ma c’è davvero tanta, troppa roba. In porta, Vicè Sicignano col cuore in mano e l’abbondanza di stanza in ogni reparto. Da Daniele Di Donato a Cristian La Grotteria, da un giovanissimo Ciccio Brienza a Firmino Elia, l’attaccante di categoria. L’argentino stimola di più la fantasia: il Gaucho è di origine italiana, ma nei piedi è anche Caballo di razza. Sono i suoi soprannomi, ma il secondo mi attizza di più. Succede lo stesso alle signorine, perché il virgulto è di bell’aspetto. Per me, sarà Cavallo pazzo: valeva il prezzo del biglietto e ti faceva impazzire. Inizia in sordina, poi prende confidenza ed emerge la classe, in tutto il suo splendore. Da la Plata alla Favorita, si rinnova una tradizione: qui, il tango, è ben accetto. Ma attenzione, il giocatore incanta solo a sprazzi: frizzi e lazzi rimandati, per due miliardi comunque ben spesi. Troppe botte e la caviglia fa le bizze. Si parte alla grande, fino alla sublimazione di un derby dove l’Aquila sbrana il Catania. Manita storica, boati a suon di reti. Una scorpacciata, che fa pensare ad una passeggiata. E arriva Torre Annunziata: una lampiata. Sconfitta anche a L’Aquila, più pesante l’1-2 col Messina ed è resa anche ad Andria. Soffre il Palermo, che nel girone di ritorno torna grande, sfiorando anche il clamoroso al Cibali: colpisce Bomba, Apa fa pari e patta. Dalla Sardegna in poi, segnali scoraggianti. La Torres si impone con tre reti e Godeas fa godere il Messina, sempre più vicina. I Giallorossi son forti, meritevoli quanto i Rosanero del salto in alto. Per loro, è soltanto rimandato di pochi giorni, per via degli spareggi. Da noi, la paura monta e avviene la scossa: via Sonzogni, in panca si siede Ezio Sella. Mancano due giornate, bisogna vincere a Nocera, prima di una festa tanto attesa ma che non sarà proprio scontata. Missione compiuta e l’abbiamo scampata. Davvero bella. Spazio alle lacrime, perché non ci potevo credere.
Dario Romano
ILPALERMO.NET
STATE MUTTI

SERIE B / 10th
COPPA ITALIA / Prima fase
Presidente: Sergio D’Antoni
Allenatore: Bortolo Mutti
Sponsor tecnico: lotto
Sponsor: LTS
Maggiori presenze: Sicignano (35)
Miglior marcatore: La Grottería, Guidoni (11)
In alto da sinistra: Bombardini, Marco Aurélio, Sicignano, Chionna, Guerra, Montalbano, Guidoni.
Al centro: Amerini, Di Donato, Mascara, Brienza.
L’ultimo Palermo prima che voi umani: oggi, più che immaginare, possiamo ricordare. In tutti i Sensi. Prima di lasciare a Zamparini, che sta per dare il via ad un’operazione che nel Belpaese non si era mai vista, il petroliere (e non solo) capitolino allestisce una formazione niente male. Unica pecca: dopo l’epilogo finale, si porta via il pezzo da novanta. Bomba, meritava la ribalta. Un addio presto dimenticato: si chiude una porta, ma alla Favorita si spalanca un portone. Innanzitutto, per sfoltire una rosa che conta circa una quarantina di unità: troppi. Con l’avvento del friulano non si scherza neanche da questo punto di vista: ma si guadagna in qualità. Eppure, a vedere questa formazione schierata da Bortolo Mutti, la manna non manca. Il tecnico di Trescore Balneario dispone di un reparto avanzato di tutto rispetto: a partire dal centravanti di turno. Stefano Guidoni non è un cannoniere eccezionale, ma fa reparto da solo e non disdegna una certa confidenza con la rete. Per un attaccante, è tutto, ma non solo. L’ho apprezzato tanto, per quel suo modo di lottare su ogni pallone, far salire la squadra, svettare di testa comunque vada. Per concludere spesso con una coordinazione ed una postura ammirata di rado: il risultato, una doppia cifra raggiunta più che meritatamente. Cristian La Grottería è il Gaucho, quel Caballo che faceva stropicciare gli occhi a tutti, comprese le ragazze. L’avvenenza, nel calcio, non conta quanto il talento e ci mancherebbe altro, ma l’argentino ha sempre dimostrato di valere il prezzo del biglietto e dell’investimento di Don Franco. Ad innescare la miccia, una batteria di trequartisti da brividi. Ancora giovani e probabilmente non ancora svezzati del tutto: basta citare Ciccio Brienza. A far da chioccia, Cavallo Pazzo. Il Cappio, è un altro pezzo pregiato di una compagine che paga lo stesso il dazio: il decimo posto, non inganni più di tanto. In un campionato dominato dalle provinciali, con gli squadroni altisonanti relegate nei ranghi, il Palermo in affanno si salva quasi per il rotto della cuffia. Quarantotto punti, tre in più della Ternana, retrocessa con le più staccate Pistoiese, Cittadella e Crotone. Como, Modena, Reggina ed Empoli salutano una compagnia che annovera nientemeno che il Napoli, la Sampdoria, ma anche Genoa e Cagliari. La sconfitta rocambolesca di Empoli apre un torneo pirotecnico: il 5-3 è ammortizzato da due gare casalinghe con la porta inviolata e con la rete di Mascara che porta i primi tre punti a danno dell’altra toscana, la Pistoiese. Il funambolo di Caltagirone è la scheggia impazzita: sembra poter risolvere le gare con un guizzo che arriva spesso. A mettergli il bastone tra le gambe, un infortunio al malleolo sul più bello. Il danno, si rivela una mazzata per tutto il complesso: un’amichevole a Caltanissetta, infatti, lo mette fuori gioco e per un bel pezzo. Il Beppe che esploderà a Catania, purtroppo, a Palermo lo vedremo di nuovo in gran spolvero, come i suoi primi barlumi, a nostro discapito: il tutto, è racchiuso in una rete da cineteca. La squadra fatica fuori dalle mura di casa: la vittoria a Marassi, ribaltando la Samp, solo un fuoco di paglia. A deflagrare, è tuttavia Bomba: Davide, a tratti, si mostra in tutto il suo splendore e risolve le gare da solo. Capita anche a Marco Aurelio, il brasiliano dal passo apparentemente lento che risolve una gara combattutissima contro il Genoa. Si può vincere contro chiunque, ma altrettanto perdere. Tutto ciò vale fino al derby col Messina, risolto da Guidoni a Marzo inoltrato. Un match spartiacque: dopo, è notte. Il Palermo, non vince più. Sei sconfitte e quattro pari, con il solo Stefano a tenerci a galla. Contestatori, state Mutti: Bortolo tornerà, con un esercito di colleghi, tanti giocatori ed una trentina di campioni. Perché, dall’estate 2002, a Palermo il calcio non sarà più lo stesso.
Dario Romano
ILPALERMO.NET